Una vera e propria raffica di missili è partita dalla città di Wonsan, sulla costa orientale, volando per circa 200 chilometri in direzione del Mar del Giappone. Il leader coreano da una dimostrazione a Donald Trump di poter colpire le navi americane, il nuovo lancio è avvenuto a meno di una settimana dal via libera del Consiglio di sicurezza dell'Onu alle nuove sanzioni contro Pyongyang e a meno di un mese dall'insediamento del nuovo presidente sud coreano, Moon Jae-in, leader del partito democratico pronto a fare la pace con la Corea del Nord. Per quest'ultima provocazione, Pyongyang ha testato missili terra-acqua: una minaccia diretta alle navi di Trump, che ha inviato verso la Corea del Nord dove già stazionano la Carl Vinson e la Ronald Reagan e dove è in arrivo una delle portaerei più grandi del mondo, la Nimitz. Il Giappone ha condannato i test con il ministro degli Esteri, Fumio Kishida, che ha definito "imperdonabile" l'ultima provocazione di Pyongyang. Il messaggio di Kim Jong Un è chiaro: il regime vuol far vedere di essere in grado di colpire alla pari, e alla pari di essere dunque in grado di “discutere” con gli americani, naturalmente alle sue condizioni.