Juventus Stadium tra bagarinaggio e malavita
Chi era Raffaele Bucci? quali erano i suoi legami con la Juventus? cosa lo ha spinto a togliersi la vita? e perché si parla di criminalità organizzata? La ‘Ndrangheta è arrivata in curva Scirea? sembra un romanzo giallo. Partendo da un presupposto necessario, la Juventus si dichiara non responsabile e non al corrente di nulla e non ci sono indagati nella società bianconera ma restano alcuni dubbi: come è possibile, soprattutto in un apparato funzionale come quello juventino, che il nome del club più titolato e prestigioso d’Italia sia avvicinato a una delle associazioni criminali più pericolose del mondo. Secondo le indagini condotte dal Tribunale di Torino, la malavita organizzata è presente all’interno degli spalti dello Stadium e non certo spinta dalla passione sportiva. La vendita dei biglietti è un business che rende parecchio e, di conseguenza, un’attività appetibile dai criminali. Il gruppo finito nel mirino della magistratura è sostenuto da Rocco e Saverio Dominello appartenenti alla famiglia Pesce/Bellocco, uno dei clan più potenti della ‘Ndrangheta. Attualmente sono agli arresti, dopo l’operazione che ha sgominato la cosca che operava in Piemonte. L’inchiesta della Procura si lega, per certi versi, a quanto accade a Bucci: gli inquirenti hanno sospetti pesantissimi e non escludono che “Ciccio” possa aver ricevuto minacce. Il tifoso è convocato come “informato dei fatti”, interrogato, non convince né il pm Monica Abbatecola, né il capo della Mobile di Torino, Marco Martino. Secondo alcune indiscrezioni, subito dopo la deposizione, è minacciato, da chi? domande senza risposta, interrogativi destinati a cadere nel vuoto.