Ennesima frenata giallorossa, e la Lazio si candida per la Champions diretta.

 

La Roma fa ancora cilecca all’Olimpico. In campionato è successo già altre 8 volte su 16 partite in casa. Stavolta il pari, il 7° interno, contro l’Atalanta (1-1) quartultima è addirittura peggiore di quello contro il Parma ultimo (0-0) del 15 febbraio. Perché, a differenza dell’altro, complica e di brutto la situazione. I giallorossi buttano al vento la grande chance per effettuare il controsorpasso e staccare la Lazio di 2 punti. In classifica, invece, fanno un passo che non vale niente.

Il tredicesimo pareggio stagionale per la Roma, rischia di incidere nella volata per l’accesso diretto alla Champions. Anche perché, dopo il ko dei biancocelesti allo Stadium contro la Juventus, il turno era favorevole e in teoria agevole. Ancor di più dopo il rigore di Totti, trasformato dopo 2 minuti e qualche secondo. Ma nemmeno il gol più veloce della Roma in quest’annata è stato sfruttato. La prestazione della squadra preoccupa più che gli errori dei singoli che, come al solito, non sono mancati, a cominciare dalla leggerezza di Astori che ingenuamente è andato a incrociare le gambe di Emanuelson regalando il rigore del pari all’Atalanta. Giocatori fiacchi, spaesati e senza personalità. Bravi con le parole dopo il successo contro il Napoli e deludenti nei fatti nelle due partite successive.

Il derby di San Siro finisce senza padroni: Banti annulla la rete di Alex nel primo tempo per fuorigioco, nella ripresa fischia un fallo a Palacio sull'azione dell'autorete di Mexes; I nerazzurri protestano per un rigore negat, ma alla fine del match è 0-0.

 

 

 

 

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